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15.07.2008

Lucerna punta sui turisti cinesi

Image caption: Donghua Li's story is retold at the top of
Mount Titlis (swissinfo)
 

Image caption: 
Légende photo: Il Titlis: una montagna per tutte le stagioni che richiama sempre più turisti cinesi (swissinfo)
 

 

 

Un cartello sulla cima del Titlis narra la storia del ginnasta cinese Donghua Li che, dopo aver intravisto in una formazione rocciosa una gigantesca statua di Budda, si ripromise di conquistare l'oro olimpico nella sua specialità.

Nel gennaio del 1996, spaziando con lo sguardo dalla terrazza panoramica del Titlis situata a 3'238 metri di quota, al ginnasta cinese parve di vedere la sagoma di Budda seduto su una cima inaccessibile e illuminato dai raggi del sole.

Donghua Li interpretò questa visione come un segno premonitore: malgrado gli ostacoli sul suo cammino, sarebbe riuscito a vincere la medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1996 ad Atlanta. Una prodezza che compì vestendo la maglia svizzera.

Oggi, il Titlis è la stazione alpina svizzera più visitata dalle comitive cinesi e quella di Li è una delle storie emblematiche che il resort utilizza per corteggiare i turisti provenienti dal Regno di Mezzo.

Malgrado la costante crescita del numero di visitatori cinesi in Svizzera osservata negli ultimi dieci anni, i dirigenti del turismo elvetico prevedono un 2008 relativamente fiacco: i Giochi Olimpici che si disputeranno a Pechino il prossimo mese di agosto, infatti, indurranno parecchi cinesi a rimanere a casa anziché recarsi all'estero.

Ma i responsabili dell'ufficio del turismo di Lucerna non si scoraggiano e puntano tutto sul 2009 che, ne sono convinti, sarà un anno più propizio. Nella strategia messa a punto a tale scopo rientra tra l'altro una massiccia campagna di marketing condotta nel quadro dei Giochi, in cui Lucerna e la regione del Lago dei Quattro Cantoni ricopriranno il ruolo di ospiti d'onore dell'esposizione allestita nella Casa svizzera di Pechino.

Dopo il Vallese alle Olimpiadi invernali di Torino del 2006, quella di Lucerna è la seconda regione della Svizzera ad approfittare di questa vetrina per pubblicizzare le proprie attrattive turistiche e il marchio swiss nonché per deliziare i visitatori con vini e prelibatezze locali. Per poterlo fare, essa parteciperà al budget complessivo della Casa (4,6 milioni) con 3 milioni di franchi (2,9 milioni di dollari).

L'idea ha riscosso grande successo al punto che altri dodici partner, tra cui UBS, Nestlé e il produttore di coltellini svizzeri Victorinox, hanno aderito all'iniziativa stanziando ciascuno 100'000 franchi. Coordinatore del budget è Lucerna Turismo.

Un potenziale turistico enorme

Secondo il direttore di Lucerna Turismo Marcel Perren, la regione racchiude un concentrato di Svizzera, indicata per le comitive che desiderano effettuare il tipico tour-lampo in Europa.

"Il nostro prodotto – spiega a swissinfo– offre un assaggio di Svizzera nella Svizzera e, proprio per questo, risponde perfettamente alle aspettative dei cinesi."

"Abbiamo una piccola città storica, un lago e, tutt'attorno, una magnifica catena di montagne. Insomma, tutto quanto un cinese si aspetta dalla Svizzera: qualità, bel paesaggio, shopping e cultura."

Un terzo dei cinesi che visita la Svizzera soggiorna a Lucerna o attorno al Lago dei Quattro Cantoni, ciò che di fatto rende quest'area la destinazione più gettonata del Paese.

"Attualmente, stiamo lavorando per migliorare il branding di Lucerna e della regione del Lago dei Quattro Cantoni. Vogliamo che se un cinese decide di fare un viaggio in Europa e in Svizzera, non possa fare a meno di venire qui da noi", prosegue Perren.

Per la città di Lucerna, i visitatori cinesi rappresentano una fetta esigua del mercato – solo il tre percento – ma il potenziale offerto da un Paese che conta 1,3 miliardi di abitanti promette lauti profitti.

"Il potenziale in Cina è enorme," constata Perren. "Il gigante asiatico non diventerà mai il principale mercato per il turismo svizzero, ma nel prossimo paio di anni, il numero di pernottamenti potrebbe raddoppiare."

Samosa e spaghettini cinesi

Titlis Rotair, l'azienda che gestisce il parco del ghiacciaio del Titlis e alcuni dei suoi svariati ristoranti, negozi e alberghi, ha imparato che basta poco per rispondere alle aspettative delle grandi comitive asiatiche.

Ovunque nel comprensorio i cartelli sono scritti nelle principali lingue asiatiche, tra le musiche che fanno da sottofondo a uno spettacolo luci e suoni si riconoscono alcuni motivi cinesi e sul cartellone affisso all'esterno del negozio di souvenir del ghiacciaio una star bollywoodiana fa da testimonial a una nota marca di orologi.

A rifocillare i gitanti appena scesi dagli autobus ci pensano chef di cucina cinesi, indiani o thailandesi. Nel pomeriggio, chi salirà fino in vetta potrà scegliere unicamente tra una porzione di spaghettini cinesi e un gelato Mövenpick. I turisti che si fermeranno alla stazione base, invece, potranno mettere sotto i denti delle samosa e sorseggiare una fumante tazza di tè masala.

"Cerchiamo di non cadere nello stereotipo della montagna svizzera vecchio stile, ma piuttosto di profilarci come una montagna al passo con i tempi", spiega André Küttel, il responsabile del marketing di Titlis Rotair, uno dei partner presenti al parco esposizioni della Casa svizzera a Pechino.

"Molti operatori guardano speranzosi alla moltitudine di cinesi che sta per giungere in Europa. Per noi, invece, i turisti del Regno di Mezzo sono già una realtà. Ora si tratta di costruire un marchio e di assicurarci maggiore visibilità."

La strada è quella giusta

Secondo Küttel, all'origine del forte afflusso di turisti nella regione di Lucerna vi sarebbe la sua ricca offerta di escursioni che, per i tour operator cinesi, si traduce in ingenti guadagni sulla vendita dei relativi biglietti. Ma la Svizzera soddisfa anche un altro bisogno primario dei visitatori cinesi e cioè lo shopping.

"Ai cinesi non interessa soffiare in un corno delle Alpi," puntualizza Küttel. "Certo, trovano carino stare a guardare qualcuno che lo suona, ma ciò che preme loro è tornare dall'Europa con qualche status symbol, come ad esempio una borsa di Louis Vuitton acquistata a Parigi o un orologio swiss made. L'acquisto di un orologio è una delle principali ragioni per cui visitano la Svizzera."

A Pechino, l'obiettivo numero uno sarà quella di attirare un numero maggiore di turisti e di invogliarli a prolungare il proprio soggiorno in Svizzera, affinché anche altri possano trarre beneficio dalla loro presenza.

"Ciò che conta per noi – conclude il direttore di Lucerna Turismo – è convincere lentamente la gente a fermarsi più a lungo. Sappiamo che per riuscire nel nostro intento dovremo attendere ancora un paio d'anni, ma siamo certamente sulla buona strada."

swissinfo, Jessica Dacey
Traduzione e adattamento, Sandra Verzasconi Catalano


 

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